LICENZIAMENTI ILLEGITTIMI NELLE PICCOLE IMPRESE: più tutele per i lavoratori

La Corte Costituzionale estende l’indennità risarcitoria fino a 18 mensilità

Con la sentenza n. 118 depositata il 21 luglio 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 9, comma 1, del d.lgs. n. 23/2015, nella parte in cui fissava a sei mensilità il tetto massimo dell’indennità per i licenziamenti illegittimi nelle imprese con meno di 15 dipendenti (o 60 complessivi).

La Corte ha chiarito che per i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi, anche se dipendenti di micro o piccole imprese, l’indennità può ora arrivare fino a 18 mensilità, come già previsto per le aziende di dimensioni maggiori.


Il numero di dipendenti non basta: va valutata anche la forza economica dell’impresa

Secondo i giudici costituzionali, il solo numero dei dipendenti non è un parametro sufficiente per limitare il risarcimento, soprattutto in un contesto economico in cui anche le imprese di piccole dimensioni possono generare fatturati elevati e importanti margini di profitto.

La norma precedente, imponendo un tetto rigido e basso, non garantiva un risarcimento proporzionato al danno subito dal lavoratore, né aveva un adeguato effetto deterrente contro i licenziamenti arbitrari.


Restano le soglie solo per i lavoratori assunti prima del 7 marzo 2015

La Corte ha precisato che il limite delle sei mensilità continua ad applicarsi esclusivamente ai lavoratori assunti prima del 7 marzo 2015, data di entrata in vigore del contratto a tutele crescenti.

Corte Costituzionale – pronuncia_118_2025

 

 

 

 

 

 

 

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